Elementi della comunicazione visiva: il testo

L’utilizzo corretto del carattere sia dal punto di vista estetico che tecnico è fondamentale per la realizzazione efficace della comunicazione visiva. Il suo aspetto e la sua capacità persuasiva in termini di leggibilità e quoziente estetico è strettamente legato alla corretta gestione del testo tipografico, si tratti di titolazioni, slogan oppure di comune testo corrente.
Scelta del carattere (font). A titolo di esempio, una font con grazie generalmente è più raccomandabile per la leggibilità a corpi bassi (esempio, testi correnti) di una font lineare, mentre succede il contrario per i testi da leggere a monitor.
Allo stesso modo esistono font dedicate esclusivamente a titolazioni o a testi da leggere a corpi grandi o in situazioni critiche quali i sistemi di segnaletica esterna ed interna. La scelta di una font dipende anche dal tipo di stampa o lavorazioni di nobilitazione previsti. Se si deve stampare in serigrafia o flexo, o con altri sistemi di riproduzione quali la tecnologia ad intaglio, a lamina d’inchiostro e i pre-spaziati, se sono previste lavorazioni quali il termo rilievo o oro a caldo, il font andrà selezionato con cura cercando di evitare per esempio che grazie e terminazioni molto sottili non vengano riprodotte adeguatamente.
Uno strumento sempre meno diffuso, ma indispensabile per un corretto uso del carattere, è il cam-pionario di caratteri. Un campionario razionale di caratteri dovrebbe contenere tutte le informazioni utili alla sua individuazione e gestione, tramite simulazioni con corpi diversi e blocchetti di testo composto con varie interlineature. Purtroppo oggi le “fonderie” non hanno più interesse a produrre questo strumento di lavoro, che comunque può essere realizzato in proprio; il carattere viene scelto e verificato prevalentemente a monitor, con il rischio di grossolane approssimazioni qualora l’ope-ratore non sia a conoscenza delle regole principali della composizione tipografica, della tipometria e della microtipografia.

Tecnologie di font

Storicamente le due grandi tecnologie di font destinate alla stampa (outline font) che si sono divise il mercato sono Ie font Adobe Type1 PostScript e le True Type (inizialmente sviluppate da Apple).
A queste si è aggiunto da diversi anni il formato Open Type Font (OTF), sviluppato congiuntamente da Adobe e Microsoft supportate anche da Apple e Monotype, che rappresenta oggi la scelta più fre-quente per l’acquisizione di nuove font.
Rispetto alle tecnologie più vecchie le Open Type Font hanno i seguenti vantaggi:

  • famiglia caratteri più estesa (64K) che può contenere più glifi, alfabeti stranieri, con mi-gliaia di simboli;
  • indipendenza dalla piattaforma (Mac, Windows, …);
  • supporto del formato Type1 e True Type;
  • supporto a funzionalità estese della font (legature, accenti).

Le font Open Type in versione 1.4 sono state la base dello sviluppo dello standard ISO/IEC 14496-22:2007.

Modalità di utilizzo delle font

Le font digitali sono equiparate ad un qualsiasi software dal punto di vista delle norme sull’utilizzo, pertanto un progettista per poterle utilizzare deve essere in possesso della regolare licenza d’uso. Per un progetto destinato alla stampa da fornire in formato PDF è indispensabile l’incorporazione delle font al file, opzione che si presenta nel momento in cui viene effettuata l’esportazione diretta in PDF o la distillazione del Postscript con Adobe Distiller, oppure la trasformazione del carattere in curve (con-versione in tracciati) – vedere preparazione dell’esecutivo per la stampa.

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